Il Volontariato ai tempi della Pandemia: Implicazioni psicologiche.

Questo l'argomento trattato il giorno 30 novembre nell'incontro di formazione tenutosi c/o l'Istituto San Francesco di Sales di Catania.
Incontro fortemente voluto in considerazione del modificato flusso di presenza dei volontari nei reparti ospedalieri.
Relatrice la dott.ssa Luigia Carapezza, psicologa, psicoterapeuta, specialista in psico-oncologia c/o il reparto di oncologia del Garibaldi Nesima.
Quel che è emerso sin dall'inizio è stato lo spirito di partecipazione e interazione da parte dei volontari presenti. Su invito della dott.ssa Carapezza si è proceduto a stilare un elenco di emozioni suscitate istintivamente dalla parola "pandemia".
Diverse le letture e le implicazioni psicologiche: paura, caos, ansia, incertezza, normalità...; la pandemia arrivata come un uragano, un evento traumatico, ha disorganizzato la vita, interrotto la quotidianità minacciando la ns integrità fisica o psicologica.
Si è anche parlato di cosa ha significato la pandemia per i malati ospedalizzati. All'ansia, alla paura si è affiancata una nuova minaccia isolamento e solitudine.
E con l'isolamento, senza la presenza della famiglia che è la risorsa primaria, i malati si sono trovati soli in ospedale...
Per questo è importante rompere lo schema di isolamento; affrontate e superate le legittime paure, il rientro dei volontari nei reparti è un segnale di ritorno alla normalità. Oggi più che mai Il volontario è una risorsa preziosa, significativa, portavoce dell'amore della famiglia. E' importante in questo difficile momento riproporsi con creatività e coraggio e "non avere paura della vita" come esorta il Presidente Pippo Toscano a chiusura dell'incontro.


Silvana C.