Pippo Toscano alla Festa del Volontariato

Testo Completo

Durante la "Festa del Volontariato" del 05 dicembre 2024 in contemporanea con altre due sedi oltre a quella di Catania, Il Volontario, dell'AVULSS Catania, Pippo Toscano ha interpretato un testo da lui stesso composto sul valore del Volontariato che ha colpito nel profondo l'animo dei presenti che si sono stretti in un unico abbraccio alla fine della performance.
Per esaudire la curiosità di chi non era presente all'evento riportiamo qui il testo completo, con la speranza che in un prossimo futuro Pippo possa donarci un'altra interpretazione magistrale del suo testo.

Vincenzo C.

FARE IL BENE CI FA STARE BENE

Ancora mi chiedo cosa mi avesse spinto a dire di sì.
Forse la curiosità, il desiderio di fare qualcosa di diverso.
Non avevo idea di cosa mi aspettasse sul treno bianco per Lourdes.
Sapevo solo che sarei stato un volontario, un aiuto per chi aveva bisogno. Ma oltre questo, il resto era un mistero.
Le carrozze bianche brillavano sotto la luce dell'alba e attorno a me c'era un brulicare di vite. C'erano malati e con loro le famiglie, suore che si muovevano con una calma rassicurante e altri nuovi volontari come me, un po' spaesati ma con il sorriso sulle labbra.
Ogni carrozza era densa di storie che non conoscevo, ma che improvvisamente mi appartenevano. Storie che vivevo di riflesso e che inconsciamente capivo. C'erano lamenti, silenzi, preghiere che urlavano di vita, di sofferenza, di speranza. Ma soprattutto, c'era una calma profonda come se tutte quelle anime in viaggio conoscessero qualcosa che io ancora non sapevo.
Quasi 50 anni fa, iniziava il mio viaggio nel volontariato. Un viaggio che non si è mai fermato perché il volontariato non ha bisogno di viaggi lontani. Non è una destinazione, è un cammino che non finisce mai. È dentro di noi, nel nostro quotidiano, nei piccoli gesti che facciamo ogni giorno. È come una scintilla che accende un fuoco. Un fuoco che non brucia mai, ma che riscalda tutto ciò che gli sta vicino. Non ero lì per portare speranza né per salvare qualcuno. E per la prima volta, capii che donarsi agli altri non è un sacrificio. È una benedizione.
Sai, c'è una cosa strana nel volontariato.
Non si tratta, solo, di dare una mano. No, è qualcosa di più, di meno tangibile. È come quel maglione orribile che ti regalano a Natale con le renne stampate... talmente brutto che lo butti in un cassetto e ti vergogni persino a riciclare...poi, arriva quella sera gelida, hai i caloriferi guasti e ti accorgi che l'unica cosa che puo' darti calore è proprio quel maglione. Il volontariato è così: non capisci subito quando ti serve, quanto possa scaldare il cuore degli altri e il tuo, fino a quando non ne hai bisogno.
All'inizio pensavo di essere un eroe. Credevo che il volontariato fosse qualcosa di straordinario, un gesto da applaudire. Poi ho capito che non è così.
Non ci sono applausi, non ci sono riflettori.
Al contrario, spesso ti guardano con scetticismo: "ma chi te lo fa fare...si vede che sei pensionato e non sai come occupare la giornata, ti pagano almeno bene?"
E tu sorridi perché lo sai: nessuno ti paga per fare il bene.
E poi ci sono quei ricordi che non dimentichi mai. Come il sorriso di Carmelo, in ematologia, condannato a lasciarci presto e che improvvisamente ti apre il suo cuore ed esterna le sue paure...o la signora Maria di 96 anni in ortopedia che urlava per il femore rotto e che ha trovato conforto in un abbraccio filiale..o Giovanni, in hospice, affetto da Aids, al quale ho stretto la mano senza giudizi o pregiudizi...o forse Hamid di 8 anni di colore e della Civita a cui assieme al pacco spesa abbiamo regalato un giocattolo, e un cioccolatino, il suo primo giocattolo e dolcino o al clochard, senza nome e sotto i portici che tremava per il freddo e la fame a cui abbiamo dato un pasto caldo, una coperta e che in un istante torna ad essere un uomo, non solo un corpo senza volto.
E allora capisci che donarsi agli altri non è un sacrificio. È una benedizione.
Il volontariato è questo. È nelle piccole cose. È nella cura di chi ci circonda. È nei gesti che non pesano ma che hanno il potere di trasformare la vita di chi li riceve.
Ma il volontariato comincia in famiglia accudendo i familiari più fragili, come ha scritto mia figlia Viviana, dopo un pesante intervento da me subito e che mi piace leggervi:
"Ti ho stretto la mano mentre eri lì disteso, quasi inerme, gli occhi socchiusi ma caldo nei sentimenti.
Ti ho accudito, io che non so prendere cura di me, ma sono riuscita a cullarti nei tuoi sogni chiusi in un mondo non tuo.
Ti ho accarezzato asciugando lacrime mie talmente salate da corrodere a momenti, il viso.
Ti ho guardato diventare un'altra persona nel corso del tempo, cambiare il tuo essere.
Ti ho accudito come ci si prende cura della cosa più bella che ci sia.
Ti ho raccontato fiabe mentre dormivi sereno trasportato dal suono delle mie parole in quei luoghi di fantasia che si leggono nei libri.
Ho desiderato ritrovarti e ritrovarmi stretta a te come quando mi accarezzavi il viso".
Il volontariato è questo: è un abbraccio che non finisce mai. È un passo dopo l'altro, mano nella mano, senza paura di inciampare. E se inciampi sei già pronto a rialzarti. Il volontariato è l'esempio concreto che ogni sorriso donato, ogni ascolto attento, ogni piccolo gesto diventa ondata di cambiamento e che insieme, siamo più forti.
Dobbiamo inculcare la comprensione che la vita, qualunque vita, va rispettata e amata anche nella malattia e nel dolore.
Il cammino è ancora lungo e tanta strada c'è da percorrere; tante sfide da superare, tanti muri da abbattere per costruire una società più giusta, solidale e umana.
Sapete? Io ho un sogno.
Stasera possiamo realizzarlo a dimostrazione del comune impegno.
Vi invito a fare un gesto semplice ma potente.
Alzatevi, guardate il vostro vicino, stringetegli la mano e al mio 3 dire con cuore e convinzione:
"Fare il bene, ci fa stare bene.!"
Siete pronti? Uno, due e tre. *Fare il bene ci fa stare bene.*
Oggi in questo momento avete dimostrato che ogni mano tesa, ogni sorriso
sincero, è il seme di una rivoluzione.
Grazie a tutti voi perché siete il cambiamento che vogliamo vedere nel mondo!

Pippo Toscano, volontario Avulss